
Il motivo della "potatura costituzionale" è molto semplice e lontano dai toni trionfalistici che si notano da più parti, frutto di malcelata e forse giustificata insofferenza, contraria a quel che vien detta la privatizzazione della giustizia ( sic!). Ma come già detto non è stata dichiarata l'incostituzionalità della mediazione obbligatoria in quanto tale, e non avrebbe potuto esserlo data la disciplina europea, che lascia mani libere al legislatore nazionale. La questione verte invece sull'eccesso di delega rispetto all'art. 60 della legge n.69/2009.
Uno dei pilastri della riforma della giustizia, è così andato a male, a causa della svista dei politici!
Checchè se ne pensi dell'industria della mediazione e della formazione sulla mediazione e dei suoi esiti pratici, la declaratoria di incostituzionalità non ha tagliato le gambe alla mediazione obbligatoria, che, come usa dire, ce lo chiede l'Europa ( cfr direttiva UE n.52/2008). Infatti, la direttiva citata lascia gli stati liberi di imporre o meno la mediazione, senza pregiudicare l'accesso agli organi giurisdizionali ( cfr art. 5/II^ co.).

Piuttosto, è da sottolineare un altro aspetto cfr art. 3 lett.b Dir cit., laddove si esplicita un certo spontaneismo del procedimento di mediazione, nel senso che benchè sia richiesta la competenza del mediatore, e in altra disposizione se ne curi la "preparazione", sta scritto, che il mediatore non debba avere particolari titoli e qualifiche ( forse l'unico punto di frizione con la disciplina nazionale è questo...... dato il fiorir di corsi). Più che privatizzazione della giustizia, pavamentata da tanti, la nostra è piuttosto una contrararia ed uguale tendenza ad istituzionalizzare eccessivamente formalista .
SEGUE, IL LACONICO COMUNICATO STAMPA DELLA CONSULTA:
"La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega
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