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DE JURE DI NICOLAS GOMEZ DAVILA: LA NATURALITA' DEL DIRITTO POSITIVO


 Il grande scrittore colombiano, si è occupato anche di diritto, e lo ha fatto come soltanto il genio fulminante di Note a margine di un testo implicito avrebbe potuto, con un breve e potente saggio 

che intitolato DE JURE squarcia il velo dell'onnipresente questione del diritto naturale. Il problema è sempre quello, come riconoscere una legge ingiusta, o se si preferisce quello della giustizia del diritto.

Davila lo risolve magnificamente, non considera l'esistenza di un diritto naturale, sempre passibile di rappresentare la trasposizione della morale dell'epoca, dell'ideologia di moda o della moda di turno: è pertanto uno strumento politico quasi sempre volto alla prosternazione dei diritti del popolo; Non v'ha altro  diritto che quello positivo, ma non tutto il diritto positivo è diritto. Come mai? Perchè è diritto solo quello frutto dell'accordo sociale, e l'accordo o consentimiento come dice lui , potrebbe essere inteso come contratto sociale. Orbene non v'ha contratto in cui ad una delle parti o ad entrambi sia consentito, fatte salve le norme di validità del contratto, di eseguire il contratto oppure no; il contratto sociale, se è tale, come il contratto tra privati, è obbligatorio, e non può essere modificato se non da tutti coloro che lo hanno stabilito. Un'altra caratteristica importante è questa : non può esservi una clausola del contratto che vada contro il contratto stesso o ne menomi l'obbligatorietà, o consenta ad alcuno di apportarvi la tal eccezione: neanche l'unanimità delle parti può introdurre nel contratto sociale una clausola che lo contraddica, perchè un contratto giuridico non può che obbligare, ed ove fosse introdotta la possibilità che esso non obblighi più, anche solo in parte, cesserebbe di essere giuridico, ma sarebbe frutto di una imposizione di un principe- quod principi placuit...- della sorvechiante maggioranza, del totalitarismo;

Il carattere giuridico è individuato nell'obbligatorietà del contratto o convenio come dice Gomez Davila, che non può essere messo nel nulla da una sovranità principesca, popolare, dittatoriale o totalitaria. 

Ovviamente l'obbligazione può non essere rispettata, per questo motivo , si è sviluppata, anche storicamente in un momento successivo, la struttura dello Stato, il cui unico potere sovrano, dei tre tradizionali. è soltanto quello giudiziario, risolvendosi quello amministrativo in mera applicazione, e la legge parlamentare, come ne dimostra la crisi per quanto abbia superato apparentemente persino i limiti Churchilliani, per cui non avrebbe potuto trasformare l'uomo in donna; in realtà  questo strumento è una superfetazione  a carattere quasi sempre antidemocratico  di ciò che realmente obbliga il cittadino e da cui si è sviluppata anche la disciplina pubblicistica a carattere repressivo penale come dato teoricamente e storicamente secondario.

*** specifico  che la rescissione consegue alla carenza dei presupposti del contratto valido; la risoluzione è una facoltà derivante dall'inadempimento altrui e lo stesso recesso salve recenti sviluppi  in materia consumeristica, deve essere espressamente previsto;   

             

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